Realizzato in marmo policromo nella prima
metà del 1700 (consegnato nel 1729) l'altare maggiore è un'opera
monumentale di grande interesse. Autore ne è lo scultore genovese Giuseppe Massetti,
alla cui maestria è stata affidata anche la costruzione dei gradini,
della balaustra e dei leoni posti ad inizio della scalinata.
Suoi anche i simulacri che sovrastano l'altare: si tratta di una
rappresentazione della Vergine Maria totalmente in
marmo bianco (foto 1), collocata nella parte centrale
ed affiancata da due angeli imploranti ai lati. La
Vergine è rappresentata in piedi sopra una mezzaluna che -a sua volta-
sovrasta la Terra e la testa di un drago schiacciato dalla Madre
Celeste.
Intorno, degli angioletti fanno da corollario (foto 4).
Gli estremi dell'altare
sono retti da altre due statue di angeli sulla cui testa viene scaricato
parte del peso del monumento (foto 2 e 11).
L'altare ingloba, com'era
normale prima del Concilio Vaticano II, anche il tabernacolo (foto 1).
Da sottolineare la meravigliosa fattura del nuovo altare, realizzato
dopo il suddetto Concilio, ed in particolare del paliotto, realizzato con
una grande lastra di argento finemente lavorata.
Il complesso presbiteriale
risulta sollevato dal piano delle navate: ai lati della scala principale
la balaustra si conclude sulla schiena di due leoni in marmo (foto 6
e 9), ciascuno dei quali guarda verso la navata più vicina. Ai loro
piedi stanno due aquile.
I lati della scalinata
principale riprendono i motivi già presenti nell'altare maggiore. La
grande maestria dell'esecutore dell'opera può essere apprezzata
osservando le foto 9 10, 12, 14 e 15: si noti in particolare come il centro del
motivo risulti sollevato rispetto alla parte circostante, raggiunta
grazie ad una dolce connessione.
Alle spalle dell'altare
il presbiterio ospita un imponente
coro realizzato completamente in legno ne completa l'insieme (foto dal
16 al 22).
Tra gli elementi presenti da evidenziare il
faldistorio, sorta di poltroncina priva di schienale, utilizzato dal
vescovo davanti all'altare in occasione di particolari solenni
cerimonie, dono dell'illustre algherese mons. Alberto Mella di Sant'Elia,
maestro di camera del Santo Padre che servì diversi pontefici, da Leone
XII sino a Pio XII. La dedica è incisa su due pomelli gemelli
posti sui braccioli (foto 23).
Inoltre è possibile trovare l'antico "Antiphonarum
romanum" stampato a Torino nel 1873 (foto 24),