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Sant'Antonio fu consacrata inizialmente a Santo Stefano e, dopo l'intitolazione al santo Abate, venne dedicata a San Giovanni di Dio e, infine, a NS della Salute, probabilmente proprio per la presenza dell'ospedale.

La parte ripresa nella foto 2 era l'ingresso principale: si può ancora riconoscere l'arco della porta, al di sopra di quello oggi esistente, e le lesene tipiche negli edifici di culto. Al di sopra del cornicione del primo piano attuale, si ergeva una grande cupola, come si può vedere nella foto 1, scattata dai bastioni Marco Polo ad inizio '900, e che -a causa del dislivello del terreno- su questo lato risultava essere al piano terra. La sopraelevazione che sostituì la cupola evidenziata nella foto 4 sul lato bastioni e nelle foto 5 e 6 sul lato via Covour, risale probabilmente ai primi anni del secolo XX, considerando che l'edificio rimase aperto al culto sino al 1852.   

L'ospedale era l'edificio che si vede subito dopo la cupola nella foto n. 1 ed era composto da un grande salone con 6 letti riservati agli uomini, una camera con tre letti riservata alle donne e una terza camera accoglieva i malati di mente. L'opera dell'ospedale non si limitava però alla cura dei malati, ma fungeva anche da orfanotrofio destinato ai soli bambini illegittimi.

Il complesso era completato da un piccolo chiostro contornato dalle celle dei religiosi e da un cimitero che era posto in quella che oggi è la strada che separa gli edifici dalle mura.

Nella facciata sul lato Bastioni Marco Polo, al piano terra, è stata ricavata una nicchia che accoglie un piccolo simulacro di Sant'Antonio Abate, in ricordo dell'antica dedicazione dell'edificio (foto 7).

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Aggiornato il 22.07.2009

 

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