Chi passa per Alghero non può fare a meno di
inserire tra le tappe irrinunciabili il complesso di Palmavera,
un vero e proprio villaggio distante poco più di1000 metri dal
mare, e già 3.500 anni fa in grado di sfruttare una posizione di
assoluto privilegio.
Composto da un corpo centrale con più torri
circondate da numerose capanne che, probabilmente, sono solo una
parte di quelle originariamente presenti, se ne può apprezzare
l'importanza osservando la
mappa su Google dell'intero
villaggio (seguire il link poco sopra) dalla quale
immediatamente si possono apprezzare al meglio l'estensione, le
numerose strutture che lo compongono (che hanno nel cuore della
fortezza, fornita di diverse torrette esterne collegate da un
massiccio muro di cinta) e l'organizzazione urbanistica.
La parte meglio conservata del complesso è
certamente costituita dalle due torri principali.
Il materiale usato per la costruzione è
principalmente la pietra calcarea locale, abbondantemente
presente nei dintorni e caratterizzata da una notevole durezza,
tale da renderla difficile da lavorare, soprattutto per uomini
che disponevano di strumenti assolutamente rudimentali ed
inadeguati allo scopo; si trovano anche inserimenti di
arenaria, decisamente più malleabile e facile da modellare.
Il Villaggio Palmavera è il frutto di almeno
tre fasi di costruzione, la più antica delle quali (la torre più
grande, a destra nella foto di apertura) risale al XV secolo a.C.. La pietra più scura
(arenaria) è un'aggiunta successiva che gli archeologi fanno
risalire tra il XII e X secolo prima di Cristo. Gli stessi
lavori condussero all'ampliamento del complesso, con la
realizzazione ed unione della seconda torre (quella di sinistra).
Nell'immagine 12 abbiamo ripreso
l'ingresso che -oggi- possiamo definire principale. L'altezza
della porta è inferiore ai 150 cm.
Nella foto 10 l'interno della torre più
antica,
con la falsa volta ad ogiva ancora perfettamente intatta e,
nella foto 9, l'ingresso alla stessa.
Ancora nella foto 12 il cortile (la porta a
sinistra è della torre appena visitata), sul quale si aprono
numerose nicchie, finestre e feritoie che, nell'immagine 11,
sono riprese più in dettaglio.
La porta frontale è quella che possiamo
definire "l'ingresso secondario" della fortezza.
Certamente di notevole interesse è la Capanna
delle Riunioni (foto 13), la cui base ha in diametro di ben 12
metri.
Gli studi fatti la fanno risalire al XII
secolo a.C. ed è una delle costruzioni più perfette del
villaggio. Tutte le pietre utilizzate sono state infatti
finemente lavorate, così come il piccolo pilastro centrale
(copia dell'originale conservato nel Museo archeologico di
Sassari) realizzato a forma di torre nuragica, a testimonianza
di un antico culto.
La copia (foto 14) del pilastrino
riproduce fedelmente il lavoro fatto dagli scultori di 3.200
anni fa.
Tutt'intorno al perimetro interno della
capanna è stato collocato un lungo sedile in pietra, interrotto
da questa piccola colonna che in realtà riproduce
uno sgabello attentamente scolpito, probabilmente destinato al
capo del villaggio.
Uno sguardo merita la foto 15, dove è ripresa
la riproduzione posta in sostituzione dell'originale e che
comunque ben rappresenta com'era un nuraghe completo, con
terrazza d'avvistamento in legno, mai ritrovata in nessun
edificio.
Concludiamo questo straordinario viaggio a
ritroso nel tempo, facendovi notare la posizione strategica del
complesso, posto a circa 1200 metri dalla costa ed in grado di
dominare già dalla base delle torri un ampio tratto di mare.