L'ultimo altare della
navata sinistra accoglie la statua della Madonna "des Desemparats", come
ricorda anche una piccola targa posta sul pilastro in arenaria, ossia la Madonna
"degli abbandonati". Questa era venerata dalla confraternita della Croce nella
demolita chiesa di Santa Croce.
La cappella riportata nell'immagine 14, la si trova
immediatamente all'ingresso della chiesa, nella navata sinistra. Dedicata a Santa Rita,
essa conserva ancora la struttura gotico-aragonese, scampata al rovinoso crollo di cui si
è già detto. Apprezzabili le nervature poste a sostegno della volta ed il rosone
centrale. Il pilastri laterali più interni riportano una bella decorazione nel punto in
cui l'arcata inizia a curvare; si può osservare la testa di un angelo ed uno stemma
araldico.
Mentre tutte le altre chiese dispongono di un tabernacolo posto più o meno
in vista, la chiesa di San Francesco ha per accogliere il Santissimo Sacramento una
cappella appositamente dedicata, certamente la più bella in assoluto e la più
affascinante. Si sono già viste in apertura le fini decorazioni dei capitelli, ma non si
può fare a meno di osservare la particolare forma dell'arcata d'ingresso e la
meravigliosa lampada votica che pende dal soffitto.
Il tabernacolo -per quanto
non antichissimo- è certamente un pezzo di pregio. Si osservi come le figure
poste sui quattro lati rappresentino San Francesco e altri tre santi suoi seguaci.
Proseguiamo la visita virtuale di San Francesco dando uno sguardo
all'acquasantiera in marmo posta all'ingresso ed alla straordinaria scultura lignea del
Cristo in catene, risalente al XVII secolo. Quest'ultima la si può ammirare a sinistra
della navata centrale, posta in bella evidenza su una sporgenza di uno degli ultimi
pilastri in pietra arenaria, prima di raggiungere l'altare maggiore. Proprio questa antica
opera d'arte viene portata in processione ogni anno durante i riti della Settimana Santa.
Siamo
ora nella Sacrestia, alla quale si accede direttamente dal presbiterio o
dalla navata sinistra. L'ampio locale funge anche da accesso al
chiostro, ma certo la sua importanza non è legata alla sua posizione,
quanto alla presenza di un vero e proprio pezzo di antiquariato,
risalente ad almeno 5 secoli fa. E' il mobile dove vengono riposti i
sacri paramenti da cerimonia, "custoditi" da San Francesco e dal Cristo flagellato, simulacri di straordinaria fattura e
bellezza. Vogliamo sottolineare la cura con la quale sono state scolpite
le colonne.
Terminata la visita
all'interno della chiesa, concludiamo con lo straordinario chiostro.
Si osservino innanzitutto le colonne del piano terra e l'alternarsi di quelle a base
circolare con quelle a base esagonale, nonché il contrasto esistente con la struttura del
1° piano.
Oggi il Convento di San Francesco ospita ai piani superiori un albergo
ed in quella che fu il refettorio una sala congressi.
L'acustica del chiostro è invece da anni sfruttata per l'esecuzione di concerti di musica classica.
Da
un lato del chiostro si accede alla "saletta del campanile",
così chiamata in quanto posta alla base della torre campanaria. E'
forse, oltre ai sotterranei, il punto meno noto di tutto il convento,
pur essendovi la straordinaria cappella gotica, della quale qui
riportiamo alcune immagini, compresa una statua raffigurante
Sant'Antonio da Padova con il bambino e, soprattutto, i capolavori
dell'arte medioevale: il capitello delle colonne e la gemma che chiude
le nervature della volta. In questa è rappresentato San Francesco nel
momento in cui riceve le stimmate. |