I Segni della Seconda Guerra Mondiale
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Molto probabilmente la stragrande maggioranza di voi avrà visto qualche residuo della Grande Guerra non troppo distante da casa, forse il segno di un bombardamento che ha distrutto un quartiere, forse qualche vecchio e fatiscente edificio che ospitava le truppe.
Alghero non è un'eccezione da questo punto di vista, ma certamente non ovunque si è costruito così tanto da disseminare l'intero territorio di un Comune.

Ci è parso interessante mostrare questi segni, spesso imponenti, perchè in buona parte essi sopravvivono in luoghi dove domina un silenzio irreale, quasi da brivido, un silenzio di quelli che fanno sentire il visitatore osservato da invisibili occhi che scrutano ogni singolo movimento.

Iniziamo questa visita da Monte Dolla, ripromettendoci di ampliare appena possibile la pagina con altre interessanti immagini.

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Qui sopra uno dei numerosi alloggi destinati ad accogliere le truppe; posto a metà dell'altezza totale del Monte Dolla, è realizzato in tre sezioni distinte, una delle quali risulta isolata dalle altre due. Da tempo mancano il tetto, il quale era fatto di tegole fissate su una struttura in legno, e tutti gli infissi.
7 edifici identici a questo si trovano ai piedi del monte, disposti a schiera e strategicamente posizionati a pochi chilometri dall'aeroporto militare e dalla base che accoglieva le truppe tedesche, nei  pressi del lago di Baratz.

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Nelle vicinanze degli alloggi vi era il "luogo di lavoro", costituito in questo caso da una serie di forti come questo. La parte principale era sempre di forma rotonda, con una trincea coperta che correva lungo la circonferenza; il tutto era realizzato abbassando il livello del suolo di circa 150 cm. e ponendo al centro una colonna che reggeva una copertura mimetica. La trincea, ovviamente, non era fine a sé stessa, ma aveva ogni pochi metri una "bocca di fuoco", ossia un'apertura ben protetta dalla quale era possibile far spuntare la canna di una mitraglia.

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Qualche volta i forti avevano delle varianti, per lo meno nella forma, finendo per presentare un intricata serie di gallerie straordinariamente mimetizzate dalla vegetazione, e sempre con le temibili aperture disposte a pochi metri l'una dall'altra.

Ciò che più ci ha sorpreso è che in questi luoghi siamo andati svariate volte per ammirare lo stupefacente panorama che si gode, ma oltre l'alloggio delle truppe mai ci eravamo accorti della presenza dei forti. Pensate che su quello ripreso nelle immagini qui sopra, abbiamo camminato più volte scambiandolo per un sentiero curato meglio degli altri, sino a quando non ci siamo resi conto dell'esistenza delle aperture per le armi. Nella prima immagine da sinistra, tutto ciò che appare è una pietra, ma in realtà essa copriva un ingresso e non è raro trovarsi realmente all'improvviso di fronte ad uno di questi manufatti militari, tanto sono ben nascosti.

Il corridoio di cui parlavamo poc'anzi, per esempio, è una delle ramificazioni di un forte posto a circa 200 metri di distanza e che non ci si aspetta di trovare. Oggi alcune parti della volta della trincea sono crollate, ma non vi è dubbio che nonostante la mancanza di armi queste costruzioni incutono ancora timore. 

 

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